Albert Andrew Forum

Posts written by Antheas

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    Grazie October, felice che tu abbia trovato interessante la mia teoria!
    Sono curiosa di leggere la tua "carne al fuoco". :woot:
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    Come parlare del Principe della collina senza nominare la sua spilla?

    È un oggetto importante, ricorrente nel romanzo, che a suo modo tra gli oggetti diventa protagonista attivo, e accompagna Candy per tutta la vita. Ha una sua storia nella storia, anche piuttosto interessante secondo me.

    È l'emblema dell' incontro di Candy con quello che chiamerà il suo principe, sulla collina di Pony dove, per uno strano gioco del destino, Albert diciassettenne perde proprio la sua spilla, allo stesso tempo simbolo della famiglia di appartenenza, gli Ardlay, ma diversa da tutte le altre appartenenti ai membri della stessa famiglia in quanto peculiare del capoclan. La trova Candy tra l'erba, e da quel momento in poi diverrà il suo personalissimo portafortuna, nell'attesa di poterlo restituire un giorno al legittimo proprietario. Perché Candy, per tutto il romanzo, non ha mai perso la speranza di ritrovare un giorno il suo principe.

    Ora, quella spilla sembra viva: ogni volta che Candy è difficoltà prende in mano la spilla che porta nella tasca della gonna prima e al collo più tardi - quando Miss Pony le donerà la catenina con la croce - le chiede aiuto, il campanellino tintinna e succede sempre qualcosa, un qualcosa che ha però sempre a che fare con gli Ardlay.

    A 13 anni capisce di essere un peso per Miss Pony e Suor Lane, chiede aiuto al principe tramite la spilla e capisce di dover scrivere ad Annie. Quando riceve la lettera di Annie in cui le dice addio è disperata, chiede nuovamente aiuto alla spilla e in quel momento compare la macchina dei Lagan all'orizzonte, che la porterà a conoscere gli Ardley.

    Quando fugge in seguito ai rimproveri per aver picchiato Neil cerrca rifugio su una barca ormeggiata lungo il fiume, prima di addormentarsi chiede aiuto e consiglio alla sua spilla e, di nuovo, come per magia, la barca si sgancia dagli ormeggi e la porta dritta dritta tra le braccia di Albert in versione vagabondo, che la salva dalla cascata e riconosce in lei la bambina incontrata anni prima sulla collina, grazie proprio alla spilla. È quell'incontro casuale con Albert (anche se più che casuale sembra proprio essere stato architettato dal fato tramite la spilla), non gli accorati appelli di Archie, Stair ed Anthony, a portare all'adozione di Candy da parte degli Ardley. Albert era venuto a conoscenza da Candy della situazione in cui versava, in quella capanna nel bosco, dove la ragazza gli aveva raccontato con un sorriso seppur malinconico tutte le sfighe della sua vita. In un certo senso, è come se la spilla avesse davvero lavorato per far ricogiungere Candy e il suo leggittimo proprietario.

    Dopodiché, sappiamo che Candy quella spilla l'ha portata sempre al collo, era il suo portafortuna, ma a lei non viene più chiesto aiuto. É anche vero però che Albert, ormai, è rientrato nella sua vita e ha preso il posto della spilla. Candy non chiederà più aiuto alla spilla, ma a lui. Si affiderà a lui.

    La spilla torna prepotentemente nell'epilogo, con tutto il suo significato: quando Albert decide di rivelarsi come Principe, lo farà sulla collina di Pony, nella stessa stagione in cui si erano incontrati, e proprio chiedendole indietro la spilla. Perché lo fa?

    Forse, ci viene in aiuto il luckenbooth scozzese.

    É vero che la spilla, e il considerarla da parte di Candy un portafortuna per tenere lontani gli spiriti malvagi ricorda molto gli Omamori giapponesi, piccoli sacchettini di stoffa contenenti preghiere, portati con sé alla stregua di talismani, ma secondo me ha più affinità con i luckenbooth.

    Esistono vari tipi di luckenbooth, spille a forma di uno o due cuori intrecciati sovrastati da una corona, ma quel che è interessante è il loro utilizzo. Sono in argento oppure in argento e paste vitree, come la spilla del principe, perché si riteneva l'argento in grado di proteggere dagli spiriti maligni, e vengono regalati come dono di fidanzamento in qualità di talismano e pegno d'amore, oppure alla propria sposa il giorno delle nozze. Alcune famiglie ne possiedono di personali, che vengono tramandati di generazione in generazione al matrimonio dei figli.

    Ora, la spilla del principe non ha nessun cuore, ma un aquila contornata da pietre preziose: trovo curioso che rappresenti proprio un'aquila, e mi sono chiesta perché. Intendo dire che lo trovo curioso perché aquila in inglese si dice eagle, in scozzese iolaire. In tedesco però si chiama Adler. Ecco, il richiamo tra Adler e Ardlay a me sembra piuttosto forte, anche se non ho idea di quale legame possa esserci.

    Ora, può essere benissimo che Nagita o Igarashi o entrambe al tempo abbiano scelto l'aquila come emblema degli Ardlay perché gli piaceva semplicemente l'animale, o perché da sempre simbolo imperiale per eccellenza (almeno in occidente), ma il richiamo Adler/Ardlay continuo a trovarlo piuttosto curioso. Chissà...

    Bene, torniamo al luckenbooth e alla spilla del principe. Albert chiede a Candy di restiruirgli la spilla quando si rivela come principe, esordisce proprio con quelle parole, non come nel manga, dove le dice "sei più carina quando ridi che quando piangi". Perché? È emozionato, ha gli occhi lucidi e la voce incrinata. Non sappiamo se Candy gliel'ha resa in quel momento, sappiamo solo che a un certo punto George ha interrotto l'idillio. Ma gliel'ha resa, perché nella lettera finale al Piccolo Bert, Candy gli scrive che ha intenzione di rendergli il diario che parla di Terry, senza aprirlo, esattamente come lui le ha reso la spilla.

    Ora, secondo me Albert non si sarebbe mai rivelato a Candy come principe della collina se non avesse avuto l'intenzione di dichiararsi a lei, e se non avesse avvertito che lei era pronta per ricevere quella dichiarazione, Non era obbligato a farlo, nessuno a parte loro due sapeva dell'esistenza del principe. Lo avrà fatto con timore, immagino, Candy gli aveva parlato spessissimo del suo principe, il terrore di infrangere le sue aspettative dev'essere stato piuttosto pressante in lui. La paura di deluderla, di vedersi respinto, dev'essere stata davvero un macigno da superare (è innamorato perso). Invece lei inizia a piangere di gioia, e lui si rilassa. Ecco, io penso che Albert intendesse dichiararsi a lei su quella collina, ma che George abbia interrotto il momento. Poi non hanno più molti momenti per stare insieme da soli, si rivedono per il compleanno a Chicago, prima al Resort Inn ma da soli, in un luogo per loro importante, mai. Il carteggio tra loro diviene invece via via più intimo, lettera dopo lettera, finché non riescono a rivedersi per la gita a Lakewood. Lì Albert secondo me porta a compimento la sua dichiarazione: le mette davanti tutte le difficoltà che ci saranno con la famiglia, le racconta di Rosemary e di Mr Brown, le rende la spilla, le rende il diario di Terry. Noi non sappiamo cosa le abbia detto in quel frangente, ma dalle parole di Candy deve avergli detto sicurramente qualcosa di importante, perché lei scrive "ho intenzione di rendertelo come tu mi hai reso la spilla. La mia felicità è ora". Io credo che la spilla di Albert rappresenti perfettamente il simbolismo del luckenbooth, ovvero un dono come proposta di fidanzamento. Voluto questa volta, non determinato dal destino, che li ha portati a incontrarsi, ritrovarsi grazie a quella spilla, e a innamorarsi. La spilla, simbolo del capoclan degli Ardlay , diventa di Candy per dono, non per casualità. È un po' come donargli volontariamente il suo nome, ma non per adozione, quello ce l'ha già, e aveva scelto proprio Albert di adottarla. Io credo che lui gliel'abbia donata proprio come pegno d'amore, come un luckenbooth. E lei, tra la spilla e il diario, accetta la prima e rifiuta il secondo. Ha fatto la sua scelta.

    Io questo modo di parlare tutto giapponese lo adoro, non so voi, ma io lo trovo splendido.

    Insomma, non trovo impossibile che Nagita si sia informata sulle tradizioni scozzesi per la sua storia (gli Ardlay sono di origine scozzese e molto legati alla tradizione), lei che colleziona cuori oltretutto, e che fosse a conoscenza del luckenbooth e del suo significato. Voi cosa ne pensate?

    Esempi di luckenbooth, i primi sono classici:


    www.scottish-at-heart.com/images/L...pedia_550_c.jpg


    Ma guardate ad esempio questi:


    https://live.staticflickr.com/873/41772426...394d4b7ef_b.jpg


    www.langantiques.com/university/wp...h_Victorian.jpg

    Edited by Antheas - 6/7/2020, 18:08
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    Figurati Ross, ciao! ^_^
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    Ah, ecco, dimenticavo. Una cosa importante, secondo me, è proprio la scelta nelle traduzioni di quell'" ero innamorata di te" in italiano e spagnolo. Avrebbero potuto tranquillamente tradurre con "ti ho amato", come in francese, perché in giapponese esiste un solo tempo verbale per il passato, invece hanno scelto di usare l'imperfetto, mettendo così l'accento sull'innamoramento, sull'essere innamorati, non sull'amore.
    È una differenza importante dal mio punto di vista: essere innamorati non significa amare, è uno stato emotivo più che un sentimento. Un innamoramento può trasformarsi in amore così come esaurirsi da solo, e io credo che la scelta delle tradutttici sia molto significativa e pregnante a livello interpretativo.
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    CITAZIONE (Ross* @ 24/6/2020, 21:06) 
    Sulla questione dell"ero innamorata di te", ho letto su pagine spagnole che c'è un dibattito in corso sulla scelta del preterito perfecto piuttosto che del passato, e che il primo tempo verbale sarebbe indicativo di un'azione iniziata nel passato e non ancora conclusa. Ma su questo, chi conosce meglio di me lo spagnolo potrebbe argomentare meglio, anche avendo il testo davanti, che io non ho.
    Un abbraccio a tutte e alla prossima

    Ciao Ross!
    Ti rispondo io. :)

    In spagnolo c'è scritto questo:

    "Terry...yo estaba muy enamorada de ti".

    "Estaba" non é pretérito perfecto ma pretérito imperfecto, ed è identico all'imperfetto italiano nell'uso. Si utilizza per indicare un'azione ricorrente nel passato in un intervallo di tempo, mentre era in corso, e può venire considerato progressivo negli stessi termini del suo uso in italiano, quando c'è incertezza su un evoluzione al presente. Ad esempio, "Sai che fine ha fatto Mario?" "L'anno scorso lavorava a Milano, ora non so" (Può essere che lavori ancora lì oppure no, non si sa".)
    Se qualcuno ha scritto che indica un' azione iniziata e non ancora conclusa è sbagliato, perché non è questa la funzione dei tempi al passato. Al limite può essere un'azione successa nel passato che ha ancora ripercussioni sul presente, ma in quel caso si sarebbe dovuto usare il pretérito perfecto (passato prossimo italiano), non imperfecto, esattamente come in italiano, ma non per mostrare che l'azione e ancora in corso ma le sue conseguenze. Ad esempio: "ieri ho bevuto talmente tanto che oggi ho un mal di testa terribile".
    Ho il sospetto che chi ha iniziato a far girare questa storia del passato progressivo in realtà sia di madrelingua inglese, dove l'utilizzo dei tempi verbali e dei tempi progressivi in particolare è molto diverso dalle lingue neolatine.
    Qui puoi vedere alcuni esempi per l'utilizzo del pretérito imperfecto in spagnolo:
    www.spagnolo-online.de/grammatica/c...el_perfecto.htm

    Ad ogni modo, quello che conta è sempre il testo originale, in questo caso giapponese, ed è l'unico a cui si possa fare riferimento per analizzare nel particolare.

    Il giapponese e una lingua che contempla solo due tempi verbali, passato e presente/futuro. Non esistono sotto categorie tipo imperfetto, passato prossimo, passato remoto ecc…, il passato è semplicemente passato. Quindi, se un verbo in giapponese viene declinato al passato, significa che quell'azione è conclusa, altrimenti si utilizza il presente.

    In giapponese la frase in questione della lettera a Terry è questa:


    好きでした (sukideshita)

    Dove "Suki" è l'aggettivo, e significa "piacere", e deshita il verbo essere coniugato al tempo passato.

    Qui puoi vedere come si coniuga il verbo essere in giapponese, se ti interessa: www.mewsisters.org/tokyomewmew/japa...verboessere.htm


    Questa invece é la lettera a Terry sempre in giapponese:

    20200529_090534 (Link

    Edited by Antheas - 27/6/2020, 17:28
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    Scusami Arabesque, mi sono persa o forse mi sono spiegata male prima. Io ho capito che secondo la tua teoria della doppia storyline il passato finisce con Candy e Albert insieme, in America, mentre il presente racconta la seconda storyline di Candy con Terry in UK. Quindi mi chiedevo come fai a far rientrare la voce gentile di anohito, che appartiene solo ad Albert, nella storyline al presente, visto che il rientro a casa di anohito con quella voce gentile avviene al tempo presente e in UK.

    Per il resto puoi continuare a scrivere come, quando e ciò che vuoi, ci mancherebbe, e io leggerò tutto molto volentieri. Ma continuerò anch'io a dissentire con tutto ciò che non mi torna, perché io questa teoria della doppia storyline non la condivido proprio. Mi sembra un po' arzigogolata lì dove invece Nagita mi è sembrata molto chiara e lineare.
    Io non penso che anohito sia un'invenzione per assecondare i vari fandom, in poche parole, ma credo che si sia semlicemente limitata a non farne il nome non avendo raccontato come lui e Candy siano finiti a stare insieme e in UK. Tutto qui.

    Ciao, buona giornata! 🥂
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    Ah, aspetta.
    Ma tu Arabesque, in questa tua teoria della doppia storyline, come inserisci la voce gentile di anohito nel finale al presente (che appartiene solo ad Albert) e il tuffo tra le sue braccia identico al finale del manga?
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    Io capisco la tua teoria della doppia storyline arabesque, capisco il tuo vedere la storia con Albert nel passato e quella con Terry nel presente, ma non credo sia possibile considerare la lettera a Terry come collegamento al presente quando tutto ciò che vi è contenuto riguarda il passato.
    Candy scrive a Terry mentre lui sta ancora portando l'Amleto sulla scena, gli dice infatti che le critiche sono positive, che sta riscuotendo successo e che stanno rappresentando uno spettacolo dopo l'altro. Significa che Terry sta portando in scena lo spettacolo di autunno, quello a cui era stata invitata da Eleanor, e l'autunno va dal 21 settembre al 21 dicembre, ufficialmente. La guerra termina l'11 novembre 1918, quindi c'è tutto il tempo per pensare, immaginare, organizzare un eventuale tour in Inghilterra. Senza contare che in italiano c'è scritto semplicemente: "l'Amleto di Terry arriverà in Inghilterra!", il che non è proprio chiaro. Andrà in tour in Inghilterra? La fama dell'Amleto di Terry arriverà in Inghilterra? Non si sa.
    In quella lettera Candy dice che ci ha pensato spesso, ma non sa che fine abbia fatto quel diario, e che con Albert non hanno ancora mai toccato l'argomento. In spagnolo dice addirittura che Albert diventa nervoso al minimo accenno, mentre nella lettera al piccolo Bert dice che quando gliel'ha reso a Lakewood lui era sereno. Non ha senso alcuno che Candy si chieda la fine fatta dal diario se gliel'avesse già reso per giunta senza nemmeno averlo aperto, e non ha senso nemmeno che una volta che Albert le ha raccontato del viaggio in Africa, di quando ha riacquistato la memoria, del perché si facesse passare per un vagabondo, perché e come fosse finito sulla collina di Pony il giorno in cui ha incontrato Candy lei dica che sono ancora molti i misteri da svelare su di lui. Non ha senso.
    Tu la vedi come una lettera separata dal contesto, utile solo a creare una doppia storyline pro Terry, ma dal mio punto di vista è illogico, perché è collegata alla lettera scritta ad Eleanor e al biglietto di invito proprio all'Amleto, ed entrambe sono perfettamente inserite nel passato (Anche se un passato in cui Nagita è andata leggermente oltre rispetto alla storia narrata nel manga).
    Quello che intendo dire è che se quella lettera fosse slegata dalle altre e dalle vicende conosciute avrebbe già più un senso associarla ad una seconda storyline, ma il fatto che si inserisca perfettamente e con logica nella storia conosciuta e narrata, e soprattutto contenga collegamenti con le lettere dell'epilogo impedisce questa possibilità. La logica porta a inserirla in un determinato contesto, per poterla vedere cone doppia storylinee bisogna decontestualizzarla e inventarsi tutto di sana pianta. Non è logico. Mentre tutto torna estremamente logico e coerente se si segue la storia narrata, perché tutto s'incastra alla perfezione senza dover inventare o immaginare nulla. Gli elementi inseriti sono utili a creare una cronologia, non a creare una storia alternativa, secondo me.
    Io non credo tra il resto che Nagita abbia scritto una storia a doppia interpretazione, credo che si sia limitata solamente a togliere il nome del Lui di Candy. Non è ambigua la struttura e la costruzione del romamzo secondo me, ma al limite la sua interpretazione.
    Se tu consideri la lettera di Terry come parte di una seconda stoeyline, me la devi quindi togliere dalla storyline con Albert, e quindi non esiste il racconto di Rockstown a Ealeanor, non esiste l'Amleto nella storia con Albert, non esiste nulla. Eppure Rockstown è successo, e c'era già nel manga. Non dovrebbe esistere nemmeno quell' "ero innamorata di te" con il quale Candy conclude la lettera, perché avrebbe avuto più senso a quel punto, se di 2a stoeyline si tratta, scrivere "ti amo ancora e nonostante tutto".
    Se tutto s'incastra e trova riscontro, non vedo perché dovrei seguire l'immaginazione invece della logica, ma forse è un limite mio.

    Scusami, però non ho capito: cos'è che salterebbe nei miei/nostri conti e cronologia? A me torna tutto, ma proprio tutto. Non capisco a cosa ti riferisci...😅

    Edited by Antheas - 23/6/2020, 21:54
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    Ciao Arabesque!
    Secondo me invece raggruppare tutto lo scambio epistolare con Albert nell'epilogo ha un suo senso e un impatto non da poco. Nel corpo del romanzo le lettere sono suddivise per tematiche, e si susseguono per dare vita al racconto. Ogni lettera spiega un avvenimento . Le lettera tra Albert e Candy, invece, non raccontano fatti esterni, ai quali c'è qualche richiamo qui è lì, ma sono intime e raccontano esclusivamente del rapporto tra loro. Se fossero state inserite nel corpo del romanzo non avrebbero avuto molto senso, perché non sono funzionali alla narrazione della trama, ma chiudono tutti i cerchi e rispondono a tutte le domande lasciate aperte.
    Inoltre, seguono le lettere precedenti, tutte, secondo me. E non puoi impacchettarle e volendo non leggerle da un punto di vista prettamente narrativo, perché il mistero del principe con cui si apre il romanzo viene rivelato proprio nell'epilogo: se lo togli, il romamzo resta incompleto.

    Il carteggio, poi, non può essere avvenuto nel 1918, ma nel 1919: il Resort Inn avviene a guerra finita, lo dice Candy che hanno passato tutti le onde tumultuose della guerra, e nella lettera a George (dove si parla proprio del Resort Inn) Candy ci dice che continua a chiamare Albert "prozio" per vendicarsi di lui per averle taciuto la verità, sapendo di farlo arrabbiare. Nel carteggio con Albert Candy gli scrive che non lo chiamerà più Prozio e che la sua vendetta si è conclusa, in compenso lo chiama "padre", proseguendo in realtà il suo gioco di presa in giro stuzzicandolo ancora di più. Inoltre abbiamo nell'epilogo tutto il gioco sulla "streghetta" con l'incantesimo di Candy per far sì di vederlo presto, giocando sul fatto che Candy aveva scoperto a Miami che Iriza andava a dire in giro che lei fosse una strega che aveva lanciato una maledizione su Neil. Quindi il principe si rivela a Candy nella primavera del '19 e il loro carteggio prosegue da quel momento.
    La lettera a Terry non può essere postuma al carteggio con Albert, perché Candy non sa ancora nulla sulla fine che ha fatto il suo diario e dice che ci sono ancora molti misteri da svelare su Albert, misteri che verranno risolti nell'epilogo: quando ha riacquistato la memoria, il viaggio in Africa ecc...

    Quindi, se per la commemorazione di Stair avvenuta a guerra finita (quindi dopo l'11 novembre del '18) Candy ci dice che è stata a Lakewood dopo molto tempo, il Resort Inn avviene a guerra finita e il principe si rivela in primavera, il carteggio con Albert è per forza di cose nel '19.
    Le lettere a Terry e a Eleanor, invece, sono state scritte prima, quindi probabilmente nell'autunno del '18, visto che Candy scrive a Terry mentre è in corso la rappresentazione dell'Amleto che stando al biglietto inviatole da Eleanor avviene in autunno.

    Ah, ma chi è che considera Terry innamorato di Susanna? Quando si sono lasciati no di certo, ma credo per nessuna, a meno che non abbia traveggole! 😂 Però io penso che in seguito forse possa anche essere successo, perché no? Cinzia ha fatto un'analisi molto bella al riguardo, vi lascio il link per chi vuole leggerla:
    https://finalstorycandycandy.com/2020/06/1...sanna-e-terence

    Ciao e buona giornata a tutte! 💐

    Edited by Antheas - 29/6/2020, 19:42
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    Ah ok, avevo capito male io, scusami. 😅
    Ciao e buona giornata! 💐

    Edited by Antheas - 11/6/2020, 16:02
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    Allora, il principe della collina...
    Vorrei fare un raffronto tra Anthony e il principe, perché secondo me è importante.
    Quando Candy incontra Anthony la prima volta, al cancello delle rose (sopra, a onor di verità! 😂) non lo scambia per il principe solo per l'aspetto, ma anche perché pronuncia le sue stesse parole: "non piangere piccola." E poi: "sei più carina quando ridi che quando piangi." Quando poi lui se ne va, leggiamo: "Le voci del principe della collina e del ragazzo delle rose si sovrapposero, e Candy sentì una dolce sensazione inondarle il cuore." E più avanti: "Il solo aver incontrato il sorriso di quel ragazzo, che tanto le ricordava il principe della collina, bastava a rendere insignificanti i dispetti dei due fratelli."
    Alla festa in abiti scozzesi, Nagita si chiede: "Perché la risata di Anthony le faceva battere così forte il cuore?"
    Durante il ballo, con Anthony, leggiamo: " il viso del principe con la cornamusa si sovrappose al sorriso di Anthony. Nel ricordare le frasi sussuratale dalla sua voce gentile, la ragazza arrossì."
    Candy non comprende perché le batte forte il cuore solo a sentire la risata di Anthony, esattamente come succederà a Londra con Albert, con la differenza che lì non si chiede il motivo, vive quell'emozione e basta, semplicemente. Ed esattamente come Albert, anche Anthony era rimasto colpito dal pianto disperato di Candy sentendosi impossibilitato a non rivolgerle la parola. Ed esattamente come Albert, come ci racconterà quest'ultimo in una sua lettera, rimarrà colpito dal sorriso luminoso della ragazza, che sembrava all'improvviso aver illuminato tutto ciò che la circondava . Era la prima volta che vedeva un sorriso simile. Poi aggiunge che "avrebbe voluto rivederla, anche solo un'altra volta, ma non aveva raccontato a nessuno ciò che era successo. Temeva che se l'avesse fatto, quell'incontro ornato dalle rose sarebbe svanito in un sogno." Esattamente come Candy manterrà sempre il segreto sul suo incontro con il principe, e anche lei, se non fosse stato per la spilla, avrebbe temuto che si fosse trattato null'altro che di un sogno.
    C'è corrispondenza tra i pensieri di Albert ed Anthony rispetto al loro incontro con Candy, e c'è corrispondenza tra Anthony e Candy rispetto all'incontro di lei con il principe: Anthony esprime gli stessi pensieri e gli stessi desideri che Candy aveva provato ed espresso nei confronti del suo principe.
    Vivono le stesse emozioni, tutti e tre, legati in modo prepotente tra loro. C'è un filo che li lega, anche se la reciprocità è solo tra Candy e Albert. Anthony avverte quel filo che lo lega a Candy, Candy no.
    "In cuor suo sentiva che, se si fosse recato lì, l'avrebbe incontrata. Era convinto che ci fosse un filo invisibile a unirli."
    Candy avverte invece questo filo che la lega ad Albert: "Ora capisco il senso di quel filo invisibile che ci univa.", dichiara da adulta.
    Anche Albert lo avverte nei confronti di Candy: "penso a quel filo invisibile che ci unisce e di cui parli sempre."
    Trovo interessante e curioso invece che con Terry non venga mai nominato alcun filo ad unirli, chissà, forse perché si è spezzato. O perché non è mai esistito. Io penso che Anthony abbia avvertito quel filo verso Candy perché probabilmente lei era la ragazza destinata a lui, nel senso che sarebbe morto e quindi non si sarebbe mai più potuto innamorare di un'altra persona . Candy non lo avverte probabilmente perché lei, invece, dopo la morte di Anthony, era destinata a innamorarsi ancora. Trovo interessante che non venga nominato alcun filo con Terry, ma venga nominato invece con Albert. Perché non era destinata a lui? Terry non era l'amore della sua vita? È probabile, secondo me.
    Tornando al rapporto principe/Anthony, tutto questo sovrapporre le due persone, le parole, le situazioni, a me dà tanto l'idea di aver voluto far vivere a Candy l'amore fanciullesco e delicato che non avrebbe mai potuto vivere nella realtà con il suo principe, perché di età diverse. Trovo una continuità nell'amore verso Anthony e verso Albert, come se in un certo senso fossero la stessa persona. In Anthony Candy rivede il principe, da adulta in Albert rivede un poco anche Anthony. E non penso sia un caso che al rientro di anohito, alla fine del romanzo, vengono nominati la voce gentile che le fa battere sempre il cuore e il sorriso che adora. Sono due immagini che richiamano fortemente quanto aveva dichiarato rispetto ad Anthony e ad Albert: il sorriso luminoso del principe è identico e si sovrappone al sorriso di Anthony, l'ultimo che la ha rivolto prima di voltarsi e morire. Il sorriso e la risata che le fanno battere forte il cuore. La voce gentile che possiedono solo loro due nel romanzo. Albert porta in sé qualcosa di Anthony, e credo che un poco in lui Candy riveda Anthony come sarebbe diventato da adulto, e nell'ultima lettera che scrive ad Anthony infatti Candy se lo chiede . L'outsider, in FS, è Terry. Lo vedo un po' come se fosse stato un incidente bellissimo, una deviazione improvvisa e turbolenta dalla strada che il destino aveva in serbo per lei. Una curva che ha fatto deviare per un poco Candy prima di rimettersi sull'autostrada che nella sua vita l'ha portata dal principe ad Anthony e infine ad Albert.

    Edited by Antheas - 11/6/2020, 18:42
  12. .
    Grazie a te Ross per dare la possibilità di discutere serenamente!
    Riguardo alla traduzione spagnola devo ancora leggerla bene, le ho dolo dato un'occhiata veloce ma già ho visto cosette interessanti.
    Riguardo al confondere Stair con Archie, ma è nello stesso punto dell'italuaana? No perché, nel caso, o hanno tradotto dall'italiana oppure l'errore è nell'originale giapponese. Devo controllare... :blink:
  13. .
    Ah Ross, scusa, non avevo letto il tuo ultimo post.
    La traduttrice spagnola sul significato di adozione ha risposto a domanda diretta, in cui le chiedevano il diverso modo in cui era scritto il kanji per tutore/padre in due occasioni nel testo giapponese, e lei ha risposto che i due concetti sono sovrapponibili e in pratica che cambia il grado di formalità. Ha poi spiegato che il senso di adozione e di padre è da intendersi come tutore, e che questo non è un limite ad una relazione tra i due. Il tutto perché parte del fandom terenciano si ostina a vedere nell'adozione un off-limits alla relazione Candy/Albert, e identifica Albert con la funzione di padre per Candy. Il che dimostra che non hanno capito un accidenti né del tipo di rapporto tra i due né delle loro prese in giro al riguardo nel gioco di flirt palese sulla questione padre nel carteggio finale.

    La traduttrice più giovane, Monica, ha poi parlato invece dell'importanza che hanno dato nel tradurre il diverso modo di rapportarsi tra Candy ed Albert nel linguaggio usato, per mostrare le variazioni di formalità e la crescente intimità che si instaura tra i due nel tempo anche in base al linguaggio usato, peculiarità linguistica tutta giapponese.
  14. .
    Io penso che non si possa valutare Candy come un'opera qualsiasi di un qualsiasi autore persa tra tante. È l'opera della vita per Keiko Nagita, che ha iniziato a scriverla quando aveva 12 e che l'ha accompagnata nel bene e nel male fino ad oggi che di anni ne ha 70. Penso di non sbagliare nel dire che Candy rappresenti la vita della sua autrice, e non solo per una questione biografica.
    Anche per questo non penso che sia un romanzo, FS, in cui Nagita ha costruito un doppio binario di lettura, e non credo nemmeno che le informazioni in esso contenute possano essere considerate indizi per arrivare all'identità del Lui di Candy. Non mi dà l'idea di essere stato costruito in questo modo, penso che questa storia degli indizi sia più che altro un gioco iniziato dalle fan, nulla più.
    Non penso che sia un romanzo a doppia lettura, non mi dà proprio l'idea di essere stato concepito e scritto con questa funzione. Le parole di Nagita nella postfazione poi sono chiare: non ha fatto il nome non per permettere una doppia lettura, ma perché non avendo raccontato la storia per intero (che sarebbe risultata troppo lunga) ha preferito celarne il nome. Che poi, alla fine, equivale a dire, secondo me, che non ha fatto quel nome perché non ha sviluppato quella storia, perché quello che conta è il racconto dell'evoluzione, non la meta.
    Il che, porta ad Albert. Ma tutto il romanzo è costruito su Candy ed Albert, di fatto. Ross, io non credo che non ci possa essere una "verità narrativa" in un'opera di fantasia, anzi, deve esserci una verità narrativa, altrimenti il romanzo non funziona. Anche nel Fantasy, dove l'immaginazione regna sovrana e dove vengono soverchiate tutte le regole della fisica e della biologia ci deve essere una logica e una coerenza di base dove a tutto deve essere data una risposta coerente con il mondo che si sta presentando. La sospensione dell'incredulità non funziona in un romanzo, perché il lettore ne esce disturbato.
    Tornando a FS, io penso che Nagita non abbia aggiunto quelli che vengono chiamati indizi, ma abbia piuttosto tolto molte parti da una storia di più ampio respiro, completa, ed estrapolato e rielaborato qualche frase qua là, come piccole finestre aperte su un mondo che comunque a noi rimane precluso. Noi possiamo fantasticare su questo mondo, immaginare scenari diversi e arrivare diverse conclusioni ma non è un mondo aperto e in divenire se non nelle nostre menti, perché Nagita invece quel mondo e quella storia la conosce bene, perché è già scritta. Ed essendo già scritta, il nome del Lui di Candy non può essere che uno.
    Quindi FS non può essere un romanzo aperto a doppia chiave di lettura se non nella mente del lettore, ma se io vado a cercare nel romanzo quale può essere il nome del Lui di Candy, se vado a leggere le parole di Nagita rilasciate nell'arco di 40 anni, quel nome non può essere che Albert.
    E se inserisco il nome di Albert al posto di anohito tutto acquista un senso e una logica, tutto si cala perfettamente nel contesto, tutto acquista un senso, cosa che non accade con Terry. Non solo per i motivi espressi anche dall'editore spagnolo, Miralles, quando dice che narrativamente parlando il protagonista s'incontra nelle prime pagine e non nella seconda parte e che il romanzo è circolare, ovvero si chiude dove è iniziato, ma perché tutta la storia è improntata sulla crescita del rapporto tra Candy ed Albert, che non è racchiusa in una parentesi temporale come quella con Anthony e con Terry, ma cresce e si sviluppa in parallelo a quelle due. È costante, è un arco maggiore all' interno del quale nascono, si sviluppano e concludono i due archi amorosi minori. Mentre le storie con Anthony e Terry si concludono la prima a causa della morte e la seconda a causa del destino, ed esplodono e vengono vissute intensamente durante l'arco narrativo a loro dedicato, quella con Albert parte con il botto all'inizio, dove l'incontro con il principe s'imprime a fuoco nella mente del lettore e nel cuore di Candy, per poi rimanere in sordina, ricomparire nella vita di lei di tanto in tanto ma sempre nei momenti clou della vita di lei per risolvere le situazioni, per crescere lentamente instaurando un livello di conoscenza e vicinanza sempre più intimo per poi tornare a esplodere nel finale, dove Albert si prende in tutto e per tutto il ruolo di protagonista insieme a Candy nell'epilogo, facendo proprio di quell'epilogo il prologo di una nuova storia non sviluppata da quel momento in poi ma che trova la sua conclusione nel presente, con il rientro a casa di anohito. Non è un caso che il carteggio con Albert sia stato inserito proprio nell'epilogo, insieme al rientro di anohito. C'è continuità di narrazione.
    Sicuramente ho dimenticato qualcosa, e me ne ricorderò una volta che avrò postato questo messaggio...ma tanto non c'è fretta. :P
    Questo per dire che secondo me una doppia lettura è possibile ed è data non dall'ambiguità del testo o della sua struttura, ma dalla mancanza del nome, e per per chi cerca una storia propria, una soddisfazione delle proprie aspettative, non la storia scritta e pensata e scritta da Nagita.

    Per quanto concerne la traduzione spagnola a me sembra molto bella, ma non ho ancora letto il romanzo. Però ho visto che almeno in due casi è stata più precisa dell'italiana: ha gestito bene il -San (Signor Albert in italiano non si può proprio leggere), e nella lettera finale ad Anthony ha tradotto quel "a Londra mi sono legata a una persona" della versione italiana con la più corretta "a Londra mi sono sentita attratta da una persona", due concetti che hanno influito molto nell'analisi dell'opera in Italia.

    Alla prossima, un saluto a tutte! 🌹🌹🌹
  15. .
    Concordo con Cinzia.
    Credo che in quel passo del romanzo sulle anime che si riconoscono Nagita intendesse mostrare come non esistono differenze sociali quando si parla di anima delle persone. Candy, appollaiata su quell'albero ad ascoltare Terry suonare aveva appena notato quanto lui quel momento mostrasse tutta l'educazione ricevuta, quanto fossero chiare in lui le sue origini nobili, il suo appartenere a un mondo a lei precluso. Nota le differenze, per poi capire che invece l'anima delle persone non segue le regole sociali, non è imprigionata da schemi o etichette, ma proviene da un luogo diverso, ed è libera. Ed è l'anima di Terry ad attrarre Candy, perché probabilmenre in lui riconosce la stessa solitudine e percorso della sua di anima, nella ricerca di trovare un posto nel mondo senza l'appoggio e l'amore dei genitori.
    Penso sia questo rivedere un poco se stesso nell'altro che ha avvicinato Candy e Terry, il comprendere il significato della mancanza che lì accomuna. Due persone che non conoscono il significato di famiglia si sono avvicinate e hanno curato le ferite l'uno dell'altro, in una comprensione che a chiunque altro sarebbe stata preclusa. Si sono capiti, si sono aiutati. Grazie l'uno all'altra hanno compreso che esiste altro al mondo a parte una famiglia che non potevano avere, e hanno compreso cosa volevano farne della propria vita. Si sono aiutati a trovare uno scopo, a trovare se stessi, a capire quale sarebbe stata una casa per la propria anima. Personalmente penso sia questo il senso della relazione tra Candy e Terry, capire entrambi cosa volessero farne della loro vita. Uno capisce che la sua vita è il teatro, l'altra che è dedicarsi agli altri, e fare l'infermiera. Insieme hanno trovato uno scopo, e la voglia di credere on un sogno. Io lo trovo bellissimo.

    Riguardo alle decorazioni floreali nell'edizione spagnola complimenti October per averne trovato una logica, perché per me stanno proprio messe a casaccio. Ma ammetto di non essermici soffermata troppo, perché penso che nell'idea di Miralles non fosse altro che un modo per ricreare l'atmosfera di un romanzo d'epoca, tutto ghirigori e abbellimenti vari, senza significati reconditi a discapito delle parole rilasciate nell'intervista. Quello parla troppo! ;)

    Invece @rabesque, non male il tuo Terry in carne ed ossa. Vabbé che (quasi) ogni belloccio ha la mia approvazione, ma il tizio in foto non è niente male! 😜
44 replies since 8/10/2017
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